Rassegna Olimpica [parte II]

Rassegna Olimpica – parte 2 (28.07.2012 – 31.07.2012)

[La Rassegna Olimpica di Dinamo Babel] [Parte I] [Parte III]

31 LUGLIO

Oggi si assegnano medaglie per: sollevamento pesi maschile (69 kg) e femminile (63 kg), canoa slalom maschile (C2), tuffi femminili (sincro 10 m), equitazione (finale concorso completo individuale e a squadre), fioretto maschile, ginnastica artistica femminile (prova di squadra), judo maschile (81 kg) e femminile (63 kg), tiro al piattello maschile, nuoto maschile (200 farfalla, staffetta 4×200 stile libero) e femminile (200 stile libero, 200 misti).

Scambi di bandiere. Dopo lo scambio di bandiere avvenuto durante la prima giornata olimpica e la seguente bagarre – che ha riempito tutti i discorsi essendo la prima controversia olimpica – si poteva pensare che tutti sapessero ormai distinguere le bandiere delle due Coree. Chi, nonostante le polemiche, è riuscito a sbagliare ancora è la nostra Gazzetta dello Sport che, nel suo medagliere, oltre a scambiare le bandiere decide senza un minimo criterio di coerenza di chiamare “Corea del Nord” l’una e “Sud Corea” l’altra.

Tweet contro la regola 40. Radio Free Europe/Radio Liberty riporta le proteste di un gruppo di sportivi statunitensi contro l’articolo 40 della Carta Olimpica, che vieta agli atleti – durante i giochi – di apparire con sponsor che non siano gli undici sponsor ufficiali della rassegna olimpica. La protesta è avvenuta su Twitter, dove gli atleti hanno condiviso il messaggio I am proud to be an Olympian but #wedemandchange #rule40 (“Sono fiero di essere un olimpionico, ma chiediamo che la regola 40 sia cambiata”). La regola – la cui infrazione può costare la squalifica – divide gli atleti dai loro sponsor proprio nel periodo in cui godono della massima esposizione.

Gran Bretagna – Argentina 4-1. Avevamo parlato di come la questione delle isole Falkland/Malvinas tra Regno Unito e Argentina avesse infiammato l’avvicinamento ai giochi olimpici a causa di uno spot argentino girato clandestinamente nella capitale delle isole della discordia, Stanley. Il filmato mostrava l’hockeista su prato argentino Fernando Zylberberg in allenamento tra i simboli più british della capitale e terminava con la provocatoria frase Para competir en suelo inglés, entrenamos en suelo argentino (“Per competere sul suolo inglese, ci alleniamo sul suolo argentino”). Ieri le due nazionali di hockey su prato si sono incontrate nel primo turno del torneo olimpico e i britannici hanno avuto la meglio per 4-1. Zylberberg, ex capitano della nazionale argentina, non è convocato nella squadra olimpica.

I sogni carioca di Sheffield. Oggi su Dinamo Babel abbiamo pubblicato un approfondimento a cura di Simone Pierotti riguardo al ritiro preolimpico di Sheffield scelto dalla squadra di judo brasiliana (che ha già agguantato un oro con Sarah Menezes. Un rapporto che parte da Pelé e arriva a opportunità di business, accrescimento di rapporti e formazione.

30 LUGLIO

Oggi si assegnano medaglie per: tuffi maschili (10 m sincro), scherma femminile (spada), ginnastica artistica maschile (prova di squadra), judo maschile (73 kg) e femminile (57 kg), tiro maschile (carabina 10 m), nuoto maschile (200 stile libero e 100 dorso) e femminile (100 dorso e 100 rana), sollevamento pesi maschile (62 kg) e femminile (58 kg).

Sul podio con il re. La sollevatrice thailandese Pimsiri Sirikaew, dopo aver vinto la medaglia d’argento nella gara di sollevamento pesi della categoria 58 kg (alle spalle della cinese Xueying Li e di fronte all’ucraina Julija Kalina), è salita sul podio con una foto del suo re, Bhumibol Adulyadej, sovrano del paese dal 1950, quando fu incoronato dopo quattro anni di reggenza. Patito di vela e musica jazz (suona il sassofono tenore e compone musica), l’ottantaquattrenne re Bhumibol si trova in condizioni precarie di salute: due settimane fa ha avuto una lieve perdita di sangue a livello cerebrale che gli ha causato una serie di contrazioni involontarie della mano.

Perse le chiavi di Wembley. La Met, la polizia metropolitana di Londra, ha perso un mazzo di chiavi di porte interne allo stadio di Wembley: un incidente che ha costretto i responsabili della sicurezza a cambiare le serrature dell’impianto. Scotland Yard sta investigando su quanto accaduto – per le ovvie preoccupazioni riguardo la sicurezza degli impianti – ma, secondo quanto racconta il Guardian, non sta svolgendo un’indagine di tipo criminale. Wembley è stata anche oggetto di critiche per la gestione dei negozi di cibo e bevande interni allo stadio: non sarebbe infatti stato possibile pagare con carta di credito.

Il velo della discordia. Il direttore della comunicazione del CIO Mark Adams, secondo quanto riportato dall’agenzia AFP, avrebbe smentito le voci secondo cui la delegazione saudita avrebbe minacciato di ritirare la propria judoka Wojdan Shaherkani, una delle due prime sportive arabe a partecipare a un’Olimpiade, se non le fosse stato permesso di competere con l’hijab. Sabato il CIO, l’International Judo Federation e la delegazione saudita si sono riuniti per trovare una soluzione di compromesso. Non è ancora chiara la posizione definitiva delle parti: bisognerà attendere venerdì per vedere se la Shaherkani – in gara per la categoria 78 kg – sarà sul tatami a rappresentare, prima donna in assoluto, la propria nazione.

29 LUGLIO

Oggi si assegnano medaglie per: tiro con l’arco femminile (squadre), ciclismo su strada femminile, tuffi femminili (3 m sincro), scherma maschile (sciabola), judo maschile (66 kg) e femminile (52 kg), tiro femminile (pistola ad aria 10 m e skeet), nuoto maschile (100 rana, staffetta 4×100 stile libero), nuoto femminile (100 farfalla, 400 stile libero), sollevamento pesi maschile (56 kg) e femminile (53 kg).

Kosovo a becco asciutto. È stata eliminata agli ottavi Majlinda Kelmendi, ventunenne judoka kosovara costretta a competere con i colori dell’Albania. Una partecipazione particolarmente pregnante, visto che il Kosovo sembra avvicinarsi a una piena sovranità. La nazione è riconosciuta da meno di metà dei membri dell’ONU ed è un territorio de facto indipendente amministrato dalle Nazioni Unite e facente parte ufficialmente della Serbia. La Kelmendi non può rappresentare la propria nazione in quanto il Kosovo non ha ancora un comitato olimpico nazionale affiliato al CIO: la judoka ha invece vestito la maglia dell’Albania.

We apologise. Il mese scorso abbiamo assistito alla rabbiosa reazione della RAI rispetto alle accuse di aver fornito un cattivo servizio di copertura di Euro 2012, in particolare per via dei commenti. La BBC ha invece dimostrato la sua incrollabile britannicità: i presentatori Jake Humphrey e Gary Lineker hanno chiesto scusa per la scarsa qualità della copertura della gara di ciclismo su strada maschile. Un pessimo commento, bassa qualità audio e grafiche mancanti: queste le accuse mosse a una copertura che il Guardian ha definito appalling. Un portavoce della BBC ha spiegato che i problemi sarebbero collegati un problema GPS delle grafiche fornite dalla Locog a OBS, broadcaster che ha fornito le immagini a tutti i possessori dei diritti; la BBC ha sollevato le sue lamentele presso la OBS che, dopo aver condotto dei test in mattinata, ha assicurato che tutto sarebbe stato risolto in tempo per la gara su strada femminile.

Spalti vuoti per Londra? Mentre una folla stimata attorno al milione di persone si assiepava attorno al tragitto, liberamente accessibile, della gara di ciclismo su strada, diverse file degli stadi dove si son tenuti gli eventi di tennis, ginnastica e nuoto sono rimasti vuoti nonostante il sold-out, secondo quanto racconta Al Jazeera. Secondo il presidente del comitato organizzatore Sebastian Coe, si tratterebbe in gran parte di ospiti degli sponsor dei giochi che hanno ricevuto accrediti per l’evento. Coe ha minacciato di fare i nomi dei responsabili se la questione non si dovesse risolvere in fretta. Il segretario alla cultura britannico Jeremy Hunt ha dichiarato: “Se gli sponsor non hanno intenzione di presentarsi, vogliamo che questi biglietti tornino disponibili per il pubblico, per creare la migliore atmosfera. Stiamo cercando di risolvere il problema urgentemente”. Un’inchiesta è stata lanciata per chiarire le cause del problema e risolverlo al più presto.

Dalla Transnistria con amore. Nella finale del tiro con l’arco a squadre femminile è presente anche la squadra italiana, composta da Pia Carmen Lionetti, Natalia Valeeva e Jessica Tomasi. La Valeeva è un’atleta naturalizzata nata a Tîrnauca/Ternovka, paese dell’allora Repubblica Sovietica di Moldavia che ora si trova in una nazione molto particolare: la Transnistria, una regione separatista e de facto indipendente della Moldova. Bronzo a Barcellona 1992 sotto la bandiera della squadra unificata, le fu dedicato un francobollo dalla Repubblica Moldova. In seguito vinse tre ori mondiali, uno competendo per la Moldova e due – l’ultimo dei quali nella competizione a squadre a Torino nel 2011 – sotto la bandiera italiana. Nel 1992, quando vinse il bronzo, la Transnistria aveva  terminato la sua guerra di indipendenza contro l’esercito moldavo da meno di due settimane.

28 LUGLIO

Oggi si assegnano medaglie per: tiro con l’arco maschile (squadre), ciclismo su strada maschile (corsa in linea), scherma femminile (fioretto), judo maschile (60 kg) e femminile (48 kg), tiro maschile e femminile (carabina 10 m), nuoto maschile (400 misto, 400 stile libero), nuoto femminile (400 misto, staffetta 4×100 stile libero) e sollevamento pesi femminile (48 kg).

La fiamma è accesa. La fiamma olimpica, secondo quanto riporta il New Zealand Herald, non è visibile dall’esterno dello stadio: posizionata troppo in basso e troppo piccola, la fiamma sarà visibile dal vivo solo per gli spettatori delle gare di atletica e delle cerimonie di apertura e chiusura. Per mantenere la segretezza, la maggior parte delle prove si tennero a Harrowgate, nel nord dell’Inghilterra, e le prove generali all’Olympic Stadium sono iniziate, alla presenza di sole quattro persone, dopo le tre di notte – attendendo che i volontari e i performers non fossero più in zona e assicurandosi che nessun elicottero sorvolasse lo stadio.

Doping e scommesse. Primi scandali per doping e scommesse anche alle Olimpiadi, con le delegazioni di Irlanda e Albania nel mirino. Il sollevatore albanese Hysen Pulaku è risultato positivo a un test antidoping ed è stato squalificato da parte dell’International Weightlifting Federation. Sembrerebbe invece che un atleta irlandese abbia scommesso sulla vittoria di un suo avversario in un evento in cui entrambi parteciparono prima delle Olimpiadi. Al momento non è stato specificato di che sport si tratterebbe.

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